Mutui: in 10 anni surroghe per 63 miliardi, ma conviene ancora cambiare?

  • A 10 anni dal suo rilancio la surroga può a tutti i titoli definirsi un successo. Partita in sordina e fra mille problemi organizzativi — ricorda Il Sole 24 Ore — la possibilità di sostituire il mutuo passando da una banca all’altra a costo zero sancita dal Decreto Bersani ha riguardato,secondo le stime di Mutuisupermarket.it,prestiti per un controvalore di circa 63 miliardi di euro, in pratica più di un mutuo su 6 attualmente sul mercato è stato «surrogato». Non pochi dunque, ma la questione può essere vista anche da un punto di vista diametralmente opposto: la platea per nuove surroghe è ancora piuttosto ampia, il problema semmai è capire se e quanto il gioco valga ancora la candela. Al momento la scelta regina degli italiani sembra essere sempre più quel tasso fisso (verso il quale si dirige il 75% delle richieste) che permette di bloccare la rata su un livello ragionevolmente contenuto per i prossimi 20-30 anni e anche per i mutui erogati con finalità di surroga la tendenza è la stessa. Per questo motivo per i prodotti accesi fra il 2010 e il 2013 il passaggio (per chi non l’avesse ancora fatto) ha la sua buona convenienza. In futuro — continua Il Sole 24 Ore — la surroga può  perdere progressivamente rilevanza, non solo perché i tassi potrebbero risalire per via di un atteggiamento meno espansivo della Bce (i variabili indicizzati all’Euribor) o per l’auspicato ritorno della crescita economica (i fissi legati agli Irs), ma anche perché il bacino potenziale di mutuatari interessati tende inevitabilmente a ridursi.

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